"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"

"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".
F.De Andrè

Sahara

Sahara
Sahara

martedì 1 novembre 2011

Errori Rilevanti Viola

ERRORI RILEVANTI:
1 - Le disgrazie sono iniziate dalla prima giornata da capitano di Montolivo. Allenatore Prandelli. La modalità di tale decisione (eletto dai giocatori) non so se sia una prassi, ma a mio parere non è seguendo la tendenza dello spogliatoio che si possono dare impulsi ad una crescita, non é delegando il futuro della guida del gruppo, ma prendendosi la responsabilità di scegliere il leader della squadra;
2 - La proprietà non ha mai ascoltato la città. Il fiorentino non é opportunista, sente sua la squadra della propria città ed ha un rapporto passionale e sincero verso di essa. Vista dal basso posso garantire che la sensazione che si ha è di aver a che fare con grandi imprenditori abituati, sottolineo giustamente, a decidere da se sulle proprie cose, senza peró considerare che la Fiorentina è il cuore e la passione di mezzo milione di persone che non hanno mai vinto, ma che hanno amato Antognoni per la sua dedizione alla maglia viola. Essa (la proprietà ) ha tentato, in ogni suo comportamento, di cancellare il passato per il quale ognuno di noi ha dato tanto, e di affermare il principio secondo cui la Fiorentina è nata con i Della Valle. A quanto dicono nella sede non c'è traccia di foto e gesta dei campioni del passato
3 - Che Sinisa non era "bono" lo dissi súbito io da profano dopo la prima amichevole precampionato. Mi sfugge perché ci siamo suicidati in un anno e mezzo di agonia e di sofferenza con il risultato di aver allontanato la gente dallo stadio,essere arrivati a questi toni ed aver ridotto enormemente il valore dei giocatori. E' strano, era tutto cosí chiaro sin dall'inizio, era palese, ma si è voluto insistere in modo arrogante.
4 - Quando un bambino vuole una cosa piange, e se non la ottiene piange più forte anche fino a rompere qualcosa. Gli sgradevoli cori sbagliati etc. etc. con i loro luoghi comuni, per fare in modo che non avvengano più, bisogna fare uno sforzo anche per capire da dove arrivano. Quando la voce degli amanti della fiorentina non viene puntualmente ascoltata, ed il rapporto è sempre a senso unico, si arriva a sbagliare forma, solo per farsi ascoltare, così come il bambino che rompe qualcosa. Ci vuole un attrezzo per rompere un muro. Ed Il muro non funziona in Israele e non funziona neanche a Firenze. La gente che ha riempito lo stadio in C2 è la stessa che oggi diserta le partite di serie A. La gente non è cambiata e tantomeno stupida; essa vorrebbe soltanto sentire il cuore della società. Gli strappi non sono mai avvenuti dai tifosi, che, al contrario di quello che si vuol far credere, hanno sempre dimostrato equilibrio anche di fronte a dubbie esternazioni, ma sempre dalla proprietà (Prandelli, Cittadella, Antognoni etc.). E quando poi i tifosi s'incazzano, sbagliano. Accade cosí che passano dalla ragione al torto, come passa dalla ragione al torto il bambino palestinese che tira un sasso al militare corazzato israeliano ............... La prova delle precedenti affermazioni risiede nel fatto che noi siamo sempre qua da quarantadue anni in attesa del terzo scudetto .

domenica 23 ottobre 2011

I luoghi comuni

Gheddafi, Simoncelli, Si tav No tav, la crisi.
C'è qualcosa che non mi torna, mi sento addosso il tentativo della manipolazione.

Poco possiamo fare per influenzare i luoghi comuni, e quindi siamo meri spettatori speranzosi che qualcuno che può faccia qualcosa.

I luoghi comuni mi fanno paura, essi tagliano i sentimenti, ci impediscono di sognare e di amare le cose della vita.

Da venti anni provano ad inculcarci il concetto che uccidendo una persona (Saddam, Bin Laden, Gheddafi o qualsiasi condannato a morte) si risolva quel problema.

I miei figli lo stanno subendo dalla nascita, quindi possiamo parare già di una generazione anta e cresciuta con questo valore imposto ripetutamente dai mass media.

martedì 11 ottobre 2011

Al tuo capezzale

Qui adesso ti guardo dormire
Sullo sfondo il verde delle colline
Che tanto hai amato
Il sole esalta il Castel di Poggio
E crea contrasti tra pini e cipressi.
Altri babbi in quei boschi
Alleveranno i propri figli
Ed a loro insegneranno la vita.

sabato 1 ottobre 2011

Priorità

Come cambiano i tempi!
Casualmente ho trovato un appunto come promemoria per fare la spesa che mi ha fatto riflettere su quali siano le priorità . Di seguito elenco:
1) panno in microfibra
2) telecomando
3) shampoo
4) scovolini
5) sale per lavastoviglie
6) brillantante
7) riso - deodorante

Il primo alimento per i bisogni primari si trova in settima posizione a parimerito con il deodorante

venerdì 1 luglio 2011

Le due qualità

Sinceramente penso che un leader debba avere due requisiti fondamentali:


1 - Deve essere in grado di affrontare ogni emergenza e superare ogni ostacolo con saggezza mantenendo un profondo senso di responsabilità verso gli altri



2 - Deve essere in grado di far vivere ogni persona con fiducia, fornendo sempre una prospettiva e una speranza a tutti.

E' quindi del tutto naturale che debba abbandonare ogni aspetto del proprio egoismo, del calcolo, del ritorno, ma debba gioire del solo fatto di vedere star bene gli altri.

MG

venerdì 28 gennaio 2011

Frittole quasi 1500

"Frittole - quasi 1500. 
Santissimo Savonarola, quanto ci piaci a noi due! 
Scusa le volgarità eventuali. 
Santissimo potresti lascirlo vivere Vitellozzo, se puoi, eh? Savonarola! 
Che c'è? Eeee che è? Oh! Diamoci una calmata eh! (Oh)! 
E che e che e che è, ma qua pare che ogni cosa, ogni cosa, qua pare che uno non si può muovere e questo e quello e pure pe te, OH! 
Noi siamo due personcine per bene che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un Santone come te, anzi. 
Noi ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi senza chiederti nemmeno di stare fermo e puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. 
Scusa il paragone la mosca e il frate non volevamo minimamente offendere. 
I tuoi peccatori con la faccia dove sappiamo, (sempre zitti sotto)."

domenica 23 gennaio 2011

LO STESSO GIORNO CADDERO I MIEI 2 MITI MOTOCICLISTICI

... ed iniziò la mia grande passione

20 Maggio 1973

Ero alla festa della Comunione di mia cugina Daniela, lo ricordo come se fosse ieri.









venerdì 21 gennaio 2011

MAREMMA MAIALA

Vorrei soffermarmi su questa simpatica espressione amata anche da molti non fiorentini che ricorre nel nostro modo di parlare.


La maremma è senza dubbio un doppio senso; il desiderio di riferirsi ad un simbolo elevato al massimo non rappresenta, in contrasto con le comuni regole grammaticali, il soggetto, ma il rafforzativo che fa sì che questa espressione non sia propriamente una bestemmia. 
Il fatto poi di storpiarne il nome in virtù della bellissima zona del sud della Toscana, conferma ulteriormente il fatto che l'offesa non è indirizzata ad una entità esterna, ma allo stato d'animo negativo ed ansioso di chi pronuncia la frase.
In particolare la E di MarEmma fa  in modo che la rincorsa "MAR" trovi un trampolino di lancio per lo stacco. La "E" determina la velocità, lo slancio, mentre il volo "M....M" è inerziale, può durare assolutamente quanto vuoi; lo puoi prolungare fino a che non ti senti soddisfatto, finchè non hai scaricato tutta la tensione e finchè non sei pronto ad atterrare sulla ultima "A".
Maiala da il senso all'espressione. La femmina del maiale è il soggetto, l'elemento determinanate, il senso.
Al contrario di "Maremma su i'cciuco", essa si riferisce presumibilmente al comportamento del mammifero nelle fasi dell'accoppiamento. Il maiale si dice abbia un amplesso di grande intensità e di lunga durata.


Altre interpretazioni storiche individuano il significato di Maiala nel senso di lorda, perchè la Maremma era una terra aspra, selvaggia e amara...
Da questo se ne deriva che quando le circostanze sono difficili e avverse si è soliti escalamare Maremma Maiala!
 Dante ha scritto: 
"ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma..."
E un canto recita più o meno: 
"l'uccello che vi andò ci perse le penne..."

Al contrario il Carducci scrisse "Traversando la Maremma Toscana":


"Oh, quel che amai, quel che sognai, fu invano;

e sempre corsi, e mai non giunsi il fine;

e dimani cadrò.

Ma di lontano pace dicono al cuor

le tue colline con le nebbie sfumanti e

il verde piano ridente ne le pioggie mattutine."


Anche in musica la famosa frase ha trovato i suoi meritati spazi:


Tolomeo's Brothers e Carlo Monni



Giannini con la Yamaha sull'Himalaya



Ma ormai il livello di popolarità di tale affermazione ha fatto il giro del mondo:


IN CINESE

IN GIAPPONESE



Da non perdere il gruppo su Facebook


Facebook Maremma Maiala



Comunque tutto il web si interroga sulla legittimità dell'affermazione


Ma è una bestemmia?

mercoledì 19 gennaio 2011

Tanto lo sapevo

...che prima o poi l'avrei sentito. Per telefono, l'ho cercato io, non mi ha risposta e poi mi ha ritelefonato lui.

 Io cercavo di rimandare il più possibile il momento, ma era inevitabile che dovesse accadere.

" Io le promesse le mantengo." ed aveva maledettamente ragione.

"L'ho anche promesso a Daniele che è tornato a casa. Ma anche tu l'avevi promesso insieme a me".

Porca miseria era vero, l'avevamo deciso insieme, e poi il tempo passa, i ricordi e le parole si attenuano... ma le promesse restano.

E' questo il senso di una esistenza corretta:

Gli stupidi dimenticano le promesse fatte nei momenti cruciali!

"Io mi sono iscritto oggi, via, sbrigati anche te"

Certo che una volta nella vita andrebbe fatta, mi piacerebbe davvero percorrere a piedi quelle strade che mi hanno visto da bambino andare con la seicento guidata da mio babbo (targa FI 111152) in villeggiatura a Palazzuolo sul Senio.

Ci possiamo iscrivere anche più avanti, ma credo sarà a questo punto inevitabile la mia partecipazione il 28 e 29 Maggio alla:

CENTO CHILOMETRI DEL PASSATORE

100km Passatore

Tanto lo sapevo...........................

Passatore 2010 Il Percorso
Passatore 2009

sabato 8 gennaio 2011

Connettività

Eccoci. La connettività
Nessuno di noi fino a pochi anni fa, avrebbe mai immaginato l'importanza che avrebbe avuto nel futuro la connettività.
Eppure già la conoscevamo, addirittura l'abbiamo perseguita, ma non l'avevamo ancora ben definita.
Le grandi scoperte dell'uomo, dai grandi viaggiatori del medioevo a Galileo, da Jules Verne, a Hesse fino a Sepulveda, non manifestavano in qualche modo il desiderio innato dell'uomo di sviluppare la propria connettività?
Ancora negli anni 60 l'immaginario era limitato allo spostamento fisico. L'apice degli anni 60 fu quello di realizzare la connessione tra la terra e la luna mediante lo sbarco della navicella Apollo11.
Senza che ce ne accorgessimo la prima connettività in tempo reale è arrivata con la radio e poi con la televisione, che ha surclassato nei tempi il giornale.
I bambini sognavano che nel 2000 gli uomini si sarebbero spostati volando anche per andare a scuola o al lavoro, magari a bordo di navicelle parcheggiate sul terrazzo di casa, o magari con dei razzi indossati tipo zaino.
Il desiderio e la possibilità di connettività sono stati pian piano interiorizzati culturalmente dagli uomini moderni, sono stati elaborati, metabolizzati ed approfonditi.
Questa evoluzione di uomini nei tempi ci sta portando invece ad abbandonare lentamente l'immaginario dello spostamento fisico in favore di una connettività metafisica con il resto del mondo e che passa tramite internet.
Possiamo affermare che la connettività si smaterializza come proporzionalmente si velocizza. 
Al contrario una connettività fisica è lenta ma sicuramente più profonda.
E questo è un equilibrio nuovo, che un tempo non dovevamo gestire; prima la differenza poteva essere di poterci spostare da un luogo ad un altro in tempi relativamente più lunghi o più brevi; ci costringe adesso a sviluppare una nuova capacità di autoregolazione per comprendere quale è il nostro personale equilibrio e a riconoscere al nostra esigenza.
Se il telefono cellulare ha cambiato profondamente i ritmi e le abitudini delle persone, internet lo ha fatto in maniera ancora più radicale. Internet mobile sta dando il colpo di grazia.
Girando per un ipermercato, dove l'elettronica digitale occupa quasi lo stesso spazio del reparto alimentare, e cercando tra le offerte ed i prodotti, non possiamo fare a mento di notare che la differenza tra modelli di apparecchi di pari prestazioni è data dalla connettività, cioè dalla potenzialità che ha quel prodotto di fondersi nel sistema informativo globale.
Pensiamo ad un computer privo di connettività, e non riusciamo a pensarne ad un utilizzo che valga la pena.
USB2, Ethernet, Wireless, Bluetooth, GPS, Infrarossi, Fotocamera, Microfono, altoparlanti etc. 
Il prezzo è la connettività.
Anche le auto pubblicizzano sistemi GPS incorporati più che le caratteristiche di consumo e le prestazioni.
Non sono una persona attenta al mercato immobiliare, ma sono straconvinto che anche i prezzi delle case, prima dell'avvento dell'internet mobile, subissero variazioni tra zone coperta o non coperte da collegamento ADSL.
In ultima analisi anche l'uomo, nella definizione e nella valorizzazione del concetto di connettività, sta scoprendo che anche la felicità stessa non può prescindere dalla condivisione, e non è propriamente un qualcosa che inizia e finisce con il benessere privato della persona. Ci stiamo praticamente accorgendo che una persona felice in un ambiente infelice non può essere davvero felice.
Un ricco tra i poveri non può essere felice, è un emarginato. E' suo malgrado costretto a celare, a nascondere la sua felicità per non ammettere a se stesso il proprio fallimento. Oppure fonda un club, una casta. Se sono superiore me ne vanto con i miei simili, non con gli inferiori. 
E si cerca quindi la connettività.
.......(rifletto).......
Mah, qui il discorso diventa veramente vasto, qualcuno mi disse che il carattere cinese della parola "uomo" significa anche " non può stare solo".
E allora invito ognuno a ricercare in se stesso il protocollo di comunicazione, il minimo comune multiplo, la legge, affinchè ognuno possa connettere la sua parte più profonda con la parte più profonda degli altri esseri umani e per estensione di tutto l'universo.
I nostri simili, quelli della nostra casta, sono soltanto superficialmente i nostri simili.
La connettività più vera, più fisica e quindi più profonda, è quella che ha come risultato che tutti gli altri sono i nostri simili. 
Se non vediamo così siamo ancora in superficie, dobbiamo ancora lavorare.
Agire. Azione. Farlo per primi. A prescindere, senza aspettarsi niente, senza restare delusi da noi stessi e dagli altri. Deludersi degli altri è una predisposizione che abbiamo alla sconfitta. Siamo noi che ci deludiamo e quindi soffriamo, è un problema di chi si delude non di chi delude.
Ed è con i nostri simili che noi potremo condividere la nostra esistenza stessa e le emozioni che questa ci regalerà; anche loro lo potranno fare con noi e tutte le nostra vite insieme potranno utilizzare la proprietà della connessione per arricchirsi vicendevolmente.
............Mi sono evidentemente infilato in un bel ginepraio..... 
  



giovedì 6 gennaio 2011

Maratonina della Befana 2010

Maratonina della Befana per margensi in Garmin Connect - Dettagli

Intrapresa con qualche dubbio a causa di una infiammazione tendinea che mi ha bloccato per 24 ore dopo ogni allenamento, è risulata una prova veramente incoraggiante.
L'infiammazione non si è manifestata, e sono riuscito a concludere la gare sotto l'ora (58'47" da garmin) ad una media di 4'25"/km come mio desiderio.
Sono molto contento, eravamo molti, compresa mia moglie Rosa, mio zio Giuliano.
C'erano anche Lorenzo B.S.,mio cugino Stefano e mio cognato Daniele, tutti e tre all'esordio con la canottiera dell'Ateltica castello. Davvero emozionante.
Ogni gara podisitica è un evento ricco di connettività, ed è proprio su questo argomento che sto preparando un post.
Non mi è pervenuto niente da Stefano F., ma non tarderanno a arrivare notizie.
Ed ora al classico pranzo con zie e cugini!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!