Cari amici di tutto il mondo,
qui in Italia siamo entrati ormai da un mese in campagna elettorale.
Una campagna elettorale nella quale si giocano interessi enormi, dove la Confindustria accompagnata dalla crisi e dalla recessione dell'occidente, ed il Vaticano, in costante calo di consensi e con un patrimonio inestimabile di ricchezze, si stanno piano piano schierando, muovendo l'elettorato di qua e di la utilizzando sia i mezzi di informazione, sia i mercati.
Si è aperto il sipario sul trimestre che ci divide dalle elezioni politiche, nel quale vedremo il peggio del peggio, dove la bramosia del potere la farà da padrona negli stati d'animo dei potenti o degli aspiranti tali.
Le persone comuni si troveranno in una situazione di inferiorità e nella condizione imbarazzante in cui l'ultimo che parla ha sempre ragione, saranno tartassate da politici animati dalla sete di potere e guidati da superprofessionisti della comunicazione.
Quando mi accorgo "che tutti hanno ragione" io mi confondo, prendo coscienza di essere manipolato a mia insaputa ed elaboro una reazione che mi faccia sentire ancora vivo, ancora persona, ancora entità.
Qualcuno a questo punto decide di reagire.
Qui di seguito ho individuato cinque reazioni possibili, partendo dalla più istintiva fino a quella che personalmente mi sento di consigliare:
1 - Vadano tutti a fare in culo : Mandare tutti a quel paese, disinteressarsi della cosa pubblica e decidere di non andare a votare.
2 - Outsider : Decidere di votare per l'ennesimo partito "personaggista" di cui abbiamo una triste lista nella nostra storia politica soprattutto per la fine che hanno fatto. Questi partiti più o meno improvvisati che nascono generalmente con pregevoli intenzioni, si trovano ad affrontare una crescita improvvisa, e nel reclutamento delle maestranze, diventano invariabilmente un ricettacolo dei procacciatori di potere e di poltrone, di soggetti clientelari che portano dentro il loro pacchetto di voti e poco importa che natura abbia.
3 - Fidelity : Io sono schierato, assisto alla campagna elettorale, faccio il tifo per i miei e contro gli altri. Niente e nessuno può cambiare le mie convinzioni.
4 - The undecided : Coloro che saranno i veri vincitori delle elezioni: gli indecisi. Quella che gli statistici chiamano "percentuale degli indecisi" e che normalmente segna le sorti della consulta elettorale, è quella massa di persone che, nel sincero tentativo di realizzare una civile alternanza, si affidano alla campagna elettorale cercando di capire i programmi di ogni schieramento, finendo spesso per primi nell'ingranaggio della trappola mediatica. Il rischio è quello di arrivare completamente confusi alle elezioni e votare "di pancia" e cioè istintivamente, rendendo di fatto inutile tutto lo sforzo fatto. In giro , nelle pizzerie e nei bar, negli uffici e in famiglia vengono usati gli stessi linguaggi e le stesse terminologie utilizzate nelle televisioni, una sorta di "gergo da TG". Ricordo che le ultime elezioni sono state vinte con l'ultima frase detta all'ultimo giorno utile all'ultima trasmissione elettorale, alla fine di un discorso che non c'entrava niente con la famosa frase: "Aboliremo l'ICI".
5 - Coming Back : Non mi piace la campagna elettorale. Quello che uno ha fatto o no nel bene o nel male lo ha fatto nella normale gestione della vita politica del paese, sia che fosse al governo che all'opposizione. E' li che ha giocato le proprie carte ed è li che ha parlato in concreto con i propri elettori . Io vorrei che ognuno di noi votasse alle elezioni quello schieramento che aveva in testa un mese fa, qualunque esso fosse, senza cambiarlo. Da ora in poi saranno solo discorsi e giochi di potere. Il parlamento non sta lavorando, sono solo tutti impegnati a cercare di convincerci di qualcosa ed a qualunque costo. Cercherò di assistere il meno possibile alla campagna elettorale, perchè quello che i politici mi dovevano dire me l'hanno già detto con i loro comportamenti durante la legislatura, ed è lì che mi sono fatto la mia opinione.
Carissimi saluti